Freelance in Italia: questione fiscale (2018)
Thread poster: Dario Scarinci
Dario Scarinci
Dario Scarinci
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Nov 7, 2018

Buongiorno,

anch'io sto per unirmi all'infinita schiera di coraggiosi che desiderano lavorare in proprio con il proprio cervello, e per questo sono mesi che sto raggranellando informazioni qui e lì, specialisti, traduttori, siti specializzati, commercialisti...

Ed è proprio una questione fiscale che ancora mi tormenta, perché a tutt'oggi non riesco a trovare delle fonti sicure e decise che mi tolgano ogni dubbio in questione.

La mia domanda è: dal momen
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Buongiorno,

anch'io sto per unirmi all'infinita schiera di coraggiosi che desiderano lavorare in proprio con il proprio cervello, e per questo sono mesi che sto raggranellando informazioni qui e lì, specialisti, traduttori, siti specializzati, commercialisti...

Ed è proprio una questione fiscale che ancora mi tormenta, perché a tutt'oggi non riesco a trovare delle fonti sicure e decise che mi tolgano ogni dubbio in questione.

La mia domanda è: dal momento che interpreti/traduttori freelance lavorano sotto regime forfettario (nel caso, ovviamente, non si superino i 30000 euro annui) e sono segnati alla gestione separata dell'Inps, ci sono effettivamente o no delle spese FISSE da pagare a prescindere da quanto si guadagna a fine anno fiscale?

Ho letto un paio di siti di "esperti commercialisti" in cui si afferma che "Il traduttore o l'interprete verseranno contributi solo se avranno conseguito dei ricavi", o cose simili.
È corretto?

Se, come nel caso di ogni traduttore agli inizi, non lavorassi molto, dovrei comunque pagare un qualcosa di fisso a fine anno?
Il fatto è che, da come questo sito (e molti altri) pongono la questione, si parla solo ed unicamente di PERCENTUALI (22% per costi aziendali, 5-15% tassazione, 25,72% gestione separata Inps). Dunque, se guadagno 0, pago 0 a fine anno?

Vi tormento con il mio tormento perché nemmeno alcuni tra quelli che dovrebbero essere del settore sembrano aver le idee chiare in materia. Il commercialista (l'unico) che ho contattato finora mi ha detto il contrario, che la quota Inps è fissa per attività di servizi come dovrebbe essere la nostra, ergo dovrei comunque pagare qualcosa (attorno i 2000-3000 euro annui), ed è esattamente per questo che lo stesso commercialista m'ha sconsigliato di aprire partita iva ad agosto, dicendomi che non conveniva aprire a così poca distanza dalla fine dell'anno fiscale, dal momento che avrei dovuto pagare ma non avrei guadagnato abbastanza. Eccomi qui quindi ad attendere l'inizio del 2019.

Ora però, leggendo quanto sopra, ho cominciato a pensare di star perdendo tempo prezioso. Ieri ho quindi contattato direttamente per telefono il numero verde Inps chiedendo delucidazioni, e mi hanno detto (proprio loro) che non c'è NULLA di fisso da pagare, se guadagni 0 non paghi alcunché. Anzi, il tizio mi ha addirittura detto che non vede come sia possibile che traduttori ed interpreti possano registrarsi alla gestione separata Inps...help :|


Spero che qualcuno tra voi potrà illuminarmi.
Grazie

[Edited at 2018-11-07 14:39 GMT]

[Edited at 2018-11-08 09:20 GMT]
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Giuditta Vicari
 
Annamaria Sondrio
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Commercianti vs liberi professionisti Nov 13, 2018

http://www.aiti.org/professione/partita-iva-e-gestione-separata-inps

Forse il tuo commercialista fa confusione con la partita IVA per commercianti? Attendiamo l'intervento di qualche collega più ferrato, però... Non vorrei assolutamente dirti qualcosa di errato.


 
Barbara Micheletto
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Liberi professionisti Nov 14, 2018

Ciao Dario,

sei aprirai la partita IVA, dovrai iscriverti alla Gestione separata e pagherai le imposte calcolate esclusivamente sui ricavi. Non capisco come il commercialista e il dipendente INPS possano averti dato quelle indicazioni...

A me personalmente è servito consul
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Ciao Dario,

sei aprirai la partita IVA, dovrai iscriverti alla Gestione separata e pagherai le imposte calcolate esclusivamente sui ricavi. Non capisco come il commercialista e il dipendente INPS possano averti dato quelle indicazioni...

A me personalmente è servito consultare questo sito:

http://carlottacabiati.com/regime-forfetario-focus-5-calcola-imposte-contributi/

(dei due schemi compilati a mano (Commerciante e Professionista), dovrai ovviamente consultare quello più in basso (Professionista). È importante ricordare che i contributi pagati vanno sottratti dal reddito imponibile (unica "spesa" scaricabile nel regime forfettario).

Attendiamo eventuali altre notizie o smentite da colleghi più esperti!
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Mirko Mainardi
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INPS Nov 14, 2018

Commercianti

"QUANDO SI VERSA
Il pagamento del contributo minimo obbligatorio deve essere effettuato in 4 rate, alle seguenti scadenze:" - https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?sPathID=;0;45138;45189;45312;45191;&lastMenu=45191&iMenu=1&iNodo=45191&p4=2

Liberi pro
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Commercianti

"QUANDO SI VERSA
Il pagamento del contributo minimo obbligatorio deve essere effettuato in 4 rate, alle seguenti scadenze:" - https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?sPathID=;0;45138;45189;45312;45191;&lastMenu=45191&iMenu=1&iNodo=45191&p4=2

Liberi professionisti senza cassa

"VERSAMENTO
Poiché il contributo è rapportato al reddito conseguito nell'anno di riferimento e quest'ultimo è noto solo a consuntivo, il versamento avviene con lo stesso meccanismo di acconto e saldo e con le stesse scadenze previste dal fisco per i versamenti Irpef." - https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?sPathID=;0;45138;45189;45312;45314;&lastMenu=45314&iMenu=1&iNodo=45314&p4=2
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Dario Scarinci
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Un po' di chiarezza Nov 14, 2018

Grazie a tutti delle risposte, finalmente un po' di chiarezza in tutto questo marasma.

Dunque, ne deduco che sto effettivamente perdendo tempo, potrei aprire la partita da subito...

O qualcuno me lo sconsiglierebbe per una ragione specifica?


 
Barbara Micheletto
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Apertura partita IVA Nov 16, 2018

Ciao Dario,

a mio parere non sussistono impedimenti al fatto che tu apra fin da ora la partita IVA, ma io personalmente attenderei il fatidico mese e mezzo che ti separa dal nuovo anno... in questo modo potresti rimandare all'anno successivo la presentazione della prima dichiarazione dei redditi e il pagamento dei costi del commercialista, che in ogni caso vanno sempre preventivati. È molto importante che tu riesca a reperire un commercialista che possa seguirti nel tempo fornendo
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Ciao Dario,

a mio parere non sussistono impedimenti al fatto che tu apra fin da ora la partita IVA, ma io personalmente attenderei il fatidico mese e mezzo che ti separa dal nuovo anno... in questo modo potresti rimandare all'anno successivo la presentazione della prima dichiarazione dei redditi e il pagamento dei costi del commercialista, che in ogni caso vanno sempre preventivati. È molto importante che tu riesca a reperire un commercialista che possa seguirti nel tempo fornendoti informazioni esatte; quindi, prima di aprire effettivamente la partita IVA, secondo me dovrai comunque interfacciarti con un professionista competente. Potresti ad esempio chiedere al commercialista se tu possa fatturare a gennaio, dopo aver aperto la partita IVA, eventuali lavori eseguiti a novembre/dicembre, mesi in cui ancora non la avevi. Presumo che per il momento tu stia emettendo parcelle in regime di ritenuta d'acconto (a memoria ricordo che in tal caso il limite massimo fatturabile dovrebbe essere pari a 5000 euro). Ti raccomando pertanto di affidarti a un commercialista che sappia fare bene il suo mestiere e che non ti dia informazioni "a vanvera"... mi chiedo come un professionista possa averti dato quelle risposte senza nemmeno sforzarsi di reperire informazioni esatte (peraltro reperibili in rete con un paio di clic). Spesso i commercialisti migliori e più volenterosi sono proprio quelli meno costosi


Barbara
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Mirko Mainardi
Annamaria Sondrio
Eleonora_P
Christel Zipfel
mariant
 
Dario Scarinci
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D'accordo Nov 16, 2018

Barbara Micheletto wrote:

Ciao Dario,

a mio parere non sussistono impedimenti al fatto che tu apra fin da ora la partita IVA, ma io personalmente attenderei il fatidico mese e mezzo che ti separa dal nuovo anno... in questo modo potresti rimandare all'anno successivo la presentazione della prima dichiarazione dei redditi e il pagamento dei costi del commercialista, che in ogni caso vanno sempre preventivati. È molto importante che tu riesca a reperire un commercialista che possa seguirti nel tempo fornendoti informazioni esatte; quindi, prima di aprire effettivamente la partita IVA, secondo me dovrai comunque interfacciarti con un professionista competente. Potresti ad esempio chiedere al commercialista se tu possa fatturare a gennaio, dopo aver aperto la partita IVA, eventuali lavori eseguiti a novembre/dicembre, mesi in cui ancora non la avevi. Presumo che per il momento tu stia emettendo parcelle in regime di ritenuta d'acconto (a memoria ricordo che in tal caso il limite massimo fatturabile dovrebbe essere pari a 5000 euro). Ti raccomando pertanto di affidarti a un commercialista che sappia fare bene il suo mestiere e che non ti dia informazioni "a vanvera"... mi chiedo come un professionista possa averti dato quelle risposte senza nemmeno sforzarsi di reperire informazioni esatte (peraltro reperibili in rete con un paio di clic). Spesso i commercialisti migliori e più volenterosi sono proprio quelli meno costosi


Barbara



Si, sono completamente d'accordo con quello che hai detto, devo sicuramente trovarmi un commercialista che sappia di che cosa sta parlando, almeno.
Per l'apertura della partita penso che come da te suggerito aspetterò gennaio, non solo per evitare i costi collaterali di fine anno, ma anche perché per i primi 3 o 5 anni di attività usufruirei della tassazione agevolata (5% credo di ricordare), ma aprendola ora getterei al vento un anno di tasse vantaggiose per un solo mese e mezzo di lavoro, decisamente non troppo smart...

Grazie comunque a tutti, ho le idee chiare finalmente.

[Edited at 2018-11-16 15:37 GMT]


 


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